Rimini | Asili, Miserocchi su dietrofront esternalizzazione: E’ subdola mala-politica
Parla di “mala-politica” il coordinatore provinciale del Pdl Fabrizio Miserocchi, riferendosi alla decisione del sindaco di assecondare i consiglieri comunali Savio Galvani (Fds) e Stefano Brunori (Idv) che assieme a Fabio Pazzaglia (Sel) hanno chiesto di stralciare dal bilancio di previsione 2013 il punto che prevede per il Comune una più ampia possibilità di manovra rispetto all’esternalizzazione dei servizi educativi. “Che delusione – scrive Miserocchi su Facebook - alla fine il presunto sindaco decisionista ha ceduto ad un ricattuccio da bottega. La vicenda tutta riminese della gestione degli asili comunali è l'esempio di come la conservazione sia a danno del cittadino che continua a pagare il prezzo di ideologie sconfitte e minoritarie”.
Una mossa “subdola” secondo Miserocchi, quella di Andrea Gnassi nel tentativo di ricompattare la maggioranza (che in commissione è andata sotto proprio nella votazione del bilancio), “scaricando il prezzo su un Asp Valloni che è un esempio virtuoso nella città, nato dalla carità di quei privati (tanto osteggiati) che hanno donato patrimoni, passione e dedizione al welfare cittadino”. In pratica, l’esigenza del Comune di esternalizzare gli asili Cerchio magico e Bruco verde deriva dal fatto che i costi sostenuti dall’amministrazione dovranno negli anni aumentare (ad oggi si parla di 5.200 euro a bambino, nelle sezioni gestite da Asp, per un contributo annuale sui circa 500mila euro, 8.800euro il costo a bimbo nelle sezioni gestite direttamente dal Comune), con conseguenze però incerte per la stabilizzazione dei contratti di 15 insegnanti (che, per via della legge Fornero, dovranno passare dal tempo determinato a quello indeterminato, a questo punti a spese di Asp).
“Il Comune di Rimini – sostiene Miserocchi – aveva intrapreso la strada giusta: garanzie sul progetto educativo di qualità. Non si capisce perché con gestioni extra-comunali non lo sia. E’ come se ci fossero insegnanti di serie A quelli statalizzati garantiti e quelli di serie B tutti gli altri. Qui si parla, invece, semplicemente della possibilità, nel rispetto delle leggi, di gestioni meno onerose e costose. E' solo uno stop and go, torneremo a discutere del tema, noi non faremo mancare il nostro sostegno a questo tipo di scelte, la politica serve la realtà buona non le rendite”.